Tossine di Alternaria rilevate in diversi concentrati di pomodoro sul mercato svedese

Presentation of analysis in the news studio. Photo: TV4

Un nuovo test di laboratorio condotto da Testfakta ha rilevato la presenza di tossine di Alternaria in diversi concentrati di pomodoro venduti in Svezia.
I livelli superano i valori indicativi dell’EFSA, ma nessun prodotto è considerato pericoloso o illegale.

Published: 4 Nov, 2025

Sono stati analizzati in totale 14 prodotti di concentrato di pomodoro venduti nei supermercati svedesi.
Diversi marchi contenevano le cosiddette tossine di Alternaria – muffe tossiche che possono formarsi quando i pomodori ammuffiscono durante la coltivazione o la conservazione – in concentrazioni da tre a sette volte superiori ai livelli indicativi dell’EFSA.

Testfakta ha incaricato MeasurLabs in Finlandia di organizzare e garantire la qualità dell’analisi, eseguita presso un laboratorio alimentare accreditato.
Oltre alle tossine di muffa, è stata analizzata anche la presenza di residui di pesticidi – in totale 644 sostanze diverse.

“È probabile che le tossine si siano formate in pomodori ammuffiti durante la coltivazione o dopo la raccolta. Se questi non vengono scartati prima della lavorazione, le tossine si diffondono nell’intero prodotto. Poiché sono resistenti al calore, rimangono nel concentrato finale”, afferma Pasi Tuomikoski, chimico alimentare presso MeasurLabs.

È importante sottolineare che nessuno dei prodotti testati è illegale da vendere.
L’EFSA non ha ancora stabilito limiti vincolanti per le tossine di Alternaria, ma solo livelli indicativi che fungono da segnali di allerta per i produttori.

Secondo l’EFSA, esiste un rischio teorico di effetti genotossici con un’assunzione giornaliera superiore a 2,5 nanogrammi per chilo di peso corporeo.
Per un adulto di 60 kg ciò corrisponde a 150 nanogrammi al giorno – livello raggiunto in questo test con un consumo regolare di circa 2 g di concentrato di pomodoro al giorno del prodotto con la concentrazione più alta.

“Per i consumatori è difficile proteggersi da queste tossine nei prodotti trasformati, poiché non hanno sapore né odore. AOH e AME non sono tossici in modo acuto, ma l’esposizione prolungata può avere effetti sulla salute”, spiega Åsa Svanström, microbiologa presso l’Agenzia svedese per la sicurezza alimentare.

Sono state trovate anche tracce di pesticidi in undici dei quattordici prodotti, ma tutte al di sotto dei limiti legali.
Tre marchi – Itigo, Änglamark e Kung Markatta – erano completamente privi di residui.

I risultati indicano la necessità per i produttori di migliorare la selezione e il controllo di qualità delle materie prime.
Non esiste alcun rischio immediato per la salute, ma lo studio sottolinea l’importanza di una maggiore attenzione nella coltivazione e nella produzione.